06_24_2015

Nessun segreto, le Case dell’Acqua al termine dell’esposizione universale godranno di “nuova vita” nei Comuni dell’interland Milanese ed in Milano città.

Abbiamo scelto la formula del concorso d’idee – ha precisato Alessandro Russo, presidente del Gruppo CAP – perché abbiamo ricevuto molte richieste da parte dei comuni. Ci è sembrata la maniera migliore per portare dentro Expo le bellezze del nostro territorio.”.

Attualmente oltre a Milano città, i Comuni che si sono aggiudicati queste Casette innovative sono: Bollate, Canegrate, Cassina de’ Pecchi, Cernusco sul Naviglio, Cinisello Balsamo, Garbagnate Milanese, Gorgonzola, Gudo Visconti, Lainate, Magenta, Marcallo con Casone, Noviglio, Pieve Emanuele, Robecchetto con Induno, Rodano, Senago, Sesto San Giovanni e Solaro.

In ogni Casa abbiamo infatti ricreato un rendering dove è illustrato il luogo prescelto per la futura collocazione con logo e nome del Comune. Sono impianti innovativi rispetto ai modelli già diffusi sul territorio milanese. Innanzitutto sono più piccole e più performanti, in grado di dissetare più persone in contemporanea. Inoltre permettono di rifornirsi anche senza contenitore, come nelle fontanelle tradizionali.

L’installazione di questi impianti genera anche significativi risparmi dal punto di vista ambientale: ogni casa è in grado di erogare fino a 7 mila litri di acqua al giorno, equivalenti a quanto contenuto 4 mila e 600 bottiglie di plastica da un litro e mezzo al giorno.

In termini impatto sull’ambiente, l’uso di questi impianti permette di non consumare 372 kg di petrolio al giorno e di non immettere in atmosfera diverse sostanze inquinanti, circa 427 kg di anidride carbonica, consumate in fase di produzione di Pet, materiale di cui sono composte le bottiglie d’acqua.

Finora gli impianti attivi sul sito espositivo hanno tagliato il giro di boa del primo milione di litri d’acqua erogati, dimostrando le potenzialità. La tendenza è destinata a crescere nei prossimi mesi.