09_15_2025

Nell’era della crescente attenzione alla sostenibilità, al benessere personale e alla praticità, sempre più famiglie italiane si interrogano sulla qualità dell’acqua che consumano quotidianamente attraverso un impianto di erogazione. La scelta non è più solo tra acqua del rubinetto e acqua in bottiglia; si è aperta una terza via, sempre più popolare: quella di migliorare l’acqua di casa attraverso sistemi di trattamento dedicati. Dal 1994, noi di DKR siamo specializzati in soluzioni innovative per il mondo dell’acqua, un’esperienza che ci permette oggi di consigliare al meglio chi cerca un erogatore per la propria casa.

Impianto di erogazione: l’importanza di una scelta consapevole

Partiamo da un presupposto fondamentale e indiscutibile: l’acqua che arriva nelle nostre case attraverso la rete idrica pubblica è potabile e rispetta rigorosi parametri di legge, monitorati costantemente dalle autorità sanitarie. Tuttavia, il suo viaggio non finisce al contatore. Le tubature interne di un condominio o di un’abitazione, specialmente se datate, possono talvolta alterarne le caratteristiche organolettiche, come il sapore o l’odore, o rilasciare piccole particelle di sedimento.

Inoltre, il trattamento di disinfezione con il cloro, essenziale per garantire la sicurezza microbiologica lungo tutta la rete, può lasciare un sapore residuo che non tutti gradiscono. È qui che entra in gioco la scelta del consumatore finale: decidere se e come migliorare l’acqua di casa per renderla più piacevole al palato e perfettamente adatta alle proprie abitudini.

impianto erogazione acqua

Come valutare le proprie esigenze: il primo passo

Prima di valutare qualsiasi impianto di erogazione, il passo cruciale è conoscere la propria acqua. L’informazione è pubblica e facilmente accessibile. È possibile consultare le analisi periodiche sui siti web del proprio Comune o dell’ente gestore dell’acquedotto. Leggendo questi report, si possono trovare valori importanti come:

  • Durezza (°f): indica la concentrazione di sali di calcio e magnesio, responsabili del calcare.
  • Residuo Fisso a 180°C: Misura il contenuto totale di sali minerali disciolti.
  • pH: Indica se l’acqua è acida, neutra o basica.
  • Cloro residuo: la quantità di disinfettante presente al punto di erogazione.

Con questi dati alla mano, e con la consulenza di un professionista del settore, si può iniziare a delineare il profilo del sistema di trattamento ideale. Si desidera solo eliminare il sapore di cloro? O si preferisce un’acqua più leggera e con meno minerali? Le risposte a queste domande indirizzeranno verso la tecnologia giusta.

Le principali tipologie di impianti domestici: una panoramica dettagliata

Il mercato offre diverse tecnologie. Vediamo le principali, con i loro pro e contro.

  • Sistemi di filtrazione a carbone attivo: sono la soluzione più semplice e diffusa. Sfrutta il principio dell’adsorbimento: il carbone attivo, grazie alla sua superficie porosa, trattiene il cloro, i suoi derivati e altre sostanze organiche responsabili di odori e sapori sgradevoli. È perfetto per chi ha un’acqua di buona qualità e vuole solo migliorarne il gusto. Non modifica il contenuto di sali minerali e non ha efficacia contro il calcare.
  • Impianti di microfiltrazione: questo sistema utilizza membrane con pori di dimensioni micrometriche (tipicamente tra 0.5 e 1 micron). È un passo successivo alla filtrazione a carbone, in quanto oltre a migliorare il gusto, offre una barriera fisica contro particelle in sospensione come ruggine, sabbia e alcuni batteri di dimensioni maggiori. È un ottimo compromesso per avere un’acqua più sicura e gradevole.
  • Sistemi di ultrafiltrazione: le membrane di ultrafiltrazione hanno pori ancora più piccoli (circa 0.01 micron), in grado di bloccare batteri, virus e altre macromolecole. È una scelta eccellente per chi cerca un elevato grado di sicurezza microbiologica senza però alterare la composizione salina dell’acqua. I minerali benefici, infatti, passano attraverso la membrana.
  • Osmosi inversa: rappresenta il livello più spinto di filtrazione domestica. Tramite una membrana semipermeabile e l’applicazione di una pressione, questo sistema separa quasi totalmente l’acqua dai sali minerali, dai metalli pesanti, dagli inquinanti e dai microrganismi. L’acqua prodotta risulta molto leggera. Va considerato che il processo scarta una certa quantità d’acqua (il “concentrato”) e che l’acqua risultante, essendo demineralizzata, viene spesso “rimineralizzata” da appositi filtri per bilanciarne il sapore e il pH, oppure viene miscelata con acqua grezza non passata attraverso l’osmosi per ottenere un grado di minerali accettabile per l’alimentazione
  • Erogatori con gasatura: molti moderni sistemi, indipendentemente dalla tecnologia di filtrazione usata, possono essere equipaggiati con un gasatore. Collegato a una bombola di CO2 alimentare, questo dispositivo permette di avere acqua frizzante fredda direttamente dal rubinetto, con l’intensità di bollicine desiderata.

I vantaggi economici e ambientali

Installare un buon impianto di erogazione domestico è un investimento che si ripaga nel tempo. Dal punto di vista economico, il costo al litro dell’acqua trattata è irrisorio rispetto a quello dell’acqua in bottiglia. Una famiglia di quattro persone può arrivare a risparmiare diverse centinaia di euro all’anno, ammortizzando rapidamente la spesa iniziale.

L’impatto ambientale è forse il beneficio più grande. Si elimina completamente la necessità di acquistare, trasportare e smaltire pesanti fardelli di bottiglie di plastica. Questo significa meno produzione di plastica, meno emissioni di CO2 per la logistica e meno rifiuti da gestire.

Manutenzione e assistenza: fattori chiave per la durata e la sicurezza

Un aspetto cruciale, spesso sottovalutato, è la manutenzione. Qualsiasi impianto di erogazione necessita di interventi periodici per funzionare correttamente e in sicurezza. La sostituzione regolare dei filtri secondo le indicazioni del produttore è fondamentale: un filtro esaurito non solo perde la sua efficacia, ma può diventare un terreno fertile per la proliferazione batterica. La nostra esperienza in DKR ci ha insegnato che un servizio di assistenza strutturato e professionale è ciò che fa la differenza nel lungo periodo, garantendo che ogni impianto di erogazione mantenga le sue performance e la sua sicurezza inalterate negli anni.

Attenzione alle truffe: come riconoscere i venditori poco seri

Purtroppo, il settore non è esente da pratiche commerciali scorrette. Diffidate sempre da chi promette “acque miracolose” o esegue dimostrazioni “scientifiche” a domicilio per spaventarvi. Il test più comune è quello dell’elettrolisi: immergendo due elettrodi in un bicchiere d’acqua del rubinetto, questa diventa scura e torbida. Non si tratta di “sporco nascosto”, ma di una normale reazione elettrochimica che fa precipitare i sali minerali (innocui e naturali) presenti nell’acqua. Lo stesso test, eseguito su acqua distillata o da osmosi inversa (prive di minerali), non produrrà alcun effetto. Un professionista serio non usa questi trucchi, ma si basa su dati oggettivi come le analisi dell’acquedotto per consigliare un impianto di erogazione.

Un investimento per la salute e per il pianeta

La scelta dell’impianto di erogazione domestico più adatto è una decisione importante che richiede informazione e consapevolezza. Non esiste una soluzione universale, ma una soluzione su misura per ogni famiglia, basata sulla qualità dell’acqua di partenza e sulle proprie abitudini di consumo.

Come DKR, forti della nostra esperienza trentennale, restiamo a disposizione per guidare i consumatori in questa scelta, offrendo consulenza professionale e soluzioni personalizzate. L’obiettivo è garantire che ogni famiglia possa godere di un’acqua eccellente, nel pieno rispetto dell’ambiente e con la massima convenienza. Scegliere il giusto impianto domestico significa investire oggi nella salute e nel futuro del nostro pianeta.

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